Conosciamo… Giulio Molinari

Getting to know the Tri Pros

Mi fa piacere introdurre questa nuova rubrica, conosciuta su 4Running come “Getting to know the Tri Pros”. Il progetto nasce quasi un anno fa quando ho proposto, al direttore della rivista, di creare un appuntamento regolare, un’intervista semiseria ai professionisti del triathlon.

Un modo per i nostri lettori per avvicinarsi a questi straordinari atleti, scoprendo le loro emozioni, le loro ambizioni più grandi e, perché no, le loro paure e debolezze. Per sapere  cosa mangiano a colazione prima di una gara e chi fa per loro il tifo più scomposto, qual è la loro disciplina preferita a quale gara rimane nei loro ricordi la più bella.

Partiamo con Giulio Molinari (Il Mola Giulio), triathleta del C.S. Carabinieri. Giulio, non ancora trentenne, è fresco campione europeo in carica di triathlon sulla media distanza e nel 2018 è stato per la seconda volta a Kona, dove si è piazzato onorevolmente al 20esimo posto, facendo segnare la migliore prestazione italiana nell’Ironman World Championship.

Giulio è triathleta dal 2008 quando è entrato a fare parte del C.S. Carabinieri.

Vi ripropongo la sua intervista di circa un anno fa. Nel frattempo mi è capitato di incontrare Giulio e sua moglie Carlotta, recentemente, per una serata organizzata dalla mia squadra di triathlon e di correre insieme a lui, anzi ad entrambi, al Parco di Monza. Giulio è un atleta determinatissimo e ha al suo fianco una donna straordinaria che lo supporta in ogni aspetto della sua vita, privata, pubblica e sportiva.

Sono una coppia per cui fare il tifo!

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Foto di rito con la squadra Monza Marathon Team prima della corsa insieme al Challenge

Perché hai deciso di fare triathlon?

Ho iniziato per caso all’età di 15 anni. Ero un nuotatore e prima di allora non mi ero mai avvicinato alla triplice disciplina.


La tua disciplina preferita (delle 3)

Non ho dubbi, la bici. Anche se mi diverto non poco in acqua.


E quella che invece ti riesce meglio?

Sempre la bici. Anche nel nuoto però posso contare su una buona performance, riesco sempre ad uscire davanti, nel primo gruppo di atleti.


Cosa mangi a colazione prima delle gare?

La mattina della gara la mia colazione non differisce da quella di tutti i giorni con la sola esclusione della frutta fresca, che preferisco non assumere il mattino della gara.

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Consegna delle tessere di soci onorari a Giulio Molinari e Veronica Yoko Plebani

A quale golosità non riesci a rinunciare

Sono goloso, ma allo stesso tempo, con l’aiuto di mia moglie che è medico, ho imparato a seguire una dieta più sana e corretta, adatta a quello che è il mio fabbisogno calorico e il mio recupero. Quello che forse un tempo avrei reputato una rinuncia ora non mi attira nemmeno più.


La persona che ti fa il tifo più “scomposto e colorato”

Proprio lei, mia moglie. Credo sia la tifosa più “scomposta” di sempre. Alle gare di certo il suo tifo non passa inosservato.


La tua gara più bella

Quella che devo ancora fare.

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Un altro Molinari famoso 😂

La gara che hai odiato di più

Nessuna. Ogni gara è motivo di crescita e di insegnamento per la successiva.


La tua emozione più forte quando gareggi

La gioia del traguardo, quando in un attimo dimentichi tutta quella fatica che fino a pochi secondi prima ti sembrava insopportabile.


La tua paura più grande quando gareggi

Nessuna in particolare. La paura è una pessima compagna di avventura, nello sport come nella vita.


E infine cosa diresti ad un amatore che decide di cominciare a fare triathlon?

Di divertirsi, perché lo sport, per chi di mestiere fa altro, non può che essere un divertimento.


E ad un giovanissimo atleta/ragazzino che decide di cominciare con la triplice?

Di dedicarsi con passione a questo sport che dà e insegna moltissimo ma, allo stesso tempo, gli direi di non trascurare la scuola. Sono arrivato dove sono ora con il sacrificio e anteponendo sempre gli studi agli allenamenti. Per allenarmi duramente preferivo sacrificare la gita di classe, non certo il tempo sui libri per preparare le interrogazioni.

Con Giulio un anno fa avevamo parlato anche di Kona, di quella prima esperienza del 2017 che gli aveva lasciato l’amaro in bocca. Il suo sogno era qualificarsi nuovamente e all’obiettivo centrato è seguita una grande gara.

Di Kona 2018 Giulio dice che è soddisfatto, che ovviamente si può sempre migliorare, ma che i risultati, con la costanza e il duro allenamento arrivano.

“Volevo essere più conservativo in bici, fare una frazione senza spingere così tanto, ma poi il livello era altissimo, non c’era vento e ne è uscita una frazione bike davvero molto veloce. Ho pagato un po’ sulla corsa, soprattutto negli ultimi chilometri, ma alla fine posso dire di essere soddisfatto.”

Quanto ha inciso l’esperienza del 2017? Arrivare non da neofita?

L’esperienza incide sempre. Anche solo conoscere i tempi di percorrenza per arrivare alla gara, avevo preso la stessa casa del 2017, sapevo dove comprare ciò che mi serviva per mangiare, avevo i miei punti fermi. Sembrano sciocchezze ma aiutano ad affrontare, mentalmente, la gara, a mantenere la concentrazione, a dare il meglio di sé.

E ora Giulio ti aspettiamo per un 2019 strepitoso!

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Grazie Giulio! 

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