È una giornata quasi primaverile. Il sole fa capolino sopra Milano. Le nuvole basse che parevano minacciose fino a pochi minuti fa stanno diventando sempre più chiare e si specchiano nell’acqua della piscina all’ultimo piano di Ceresio 7, in questa location molto shi shi come direbbero i californiani
È il giorno del Press Lunch Aquasphere.
- La piscina di Ceresio 7
Sono curiosissima di vedere la nuova muta che Aquasphere lancia per la stagione di triathlon 2019. E poi mi hanno raccontato di una maschera ideale per il nuoto in acque libere.
Chi mi conosce sa perfettamente che in acqua sono un sasso. Non sia mai che con questa maschera almeno diventi un sasso un po’ meno cieco. Nonostante siano anni ormai che faccio triathlon ancora non mi capacito del perché gli organizzatori delle gare si ostinino a mettere le boe così lontane dalla riva e sempre controsole 😬
Il pranzo è anche l’occasione per rivedere Alessandro Degasperi con cui non ho ancora parlato dopo il ritiro a Kona dovuto ad una caduta in bicicletta qualche giorno prima della gara.
Ci sarà anche Justine Mattera che ho incrociato l’anno scorso ad un paio di eventi e che continua a dirmi che deve trovare il coraggio per provare con un Olimpico. Sono due anni che ha debuttato nello sprint, è ora di allungare sulla distanza
Detto che la mia posizione strategica all’ingresso mi ha permesso di assaggiare tutte le specialità offerte dalla casa per il pranzo (siamo in off-season no?), inutile dire che sono stata attirata tipo calamita verso le nuove mute.
- Bordo piscina con un bicchiere di vino… è proprio off-season
Incredibile come questo capo sia diventato parte della mia vita solo da un certo momento in poi. Ancora ci litigo frequentemente, detesto mettere la muta quando fa caldo, ma adoro la sensazione di galleggiamento che mi dà (e ragazzi sasso come sono sentirsi galleggiare è davvero tanta roba).
Per la stagione 2018 il top di gamma di Aquasphere, la Phantom, era sicuramente molto visibile. Praticamente la sola muta con un colore preponderante diverso dal nero. Ricordo una foto dell’Ironman in Sud Africa, con un gruppo di pro tutti con la muta, tra cui Molinari e Degasperi, in cui quest’ultimo spiccava per differenza.
La prima occhiata va quindi alla nuova Phantom 2.0: non è più azzurra. Il colore dominante è di nuovo il nero con intarsi dorati. Dal punto di vista tecnico la muta è stata migliorata pur mantenendo invariate le sue caratteristiche fondamentali: una tra tutte il sistema Core Power che con una graduale compressione dei muscoli addominali, aiuta a mantenere la corretta posizione di scivolamento sull’acqua, evitando la rotazione dell’anca. Nella sua versione precedente il Core Power prevedeva un regolamento con sistema a strappo che al momento dell’uscita dall’acqua richiedeva di essere “aperto”. In poche parole oltre a tirare il cordino si doveva anche aprire il velcro. La Phantom 2.0 non necessita più della regolazione a strappo, con grande gioia di tutti i triatleti.
- La Phantom 2.0
Altra novità è il miglioramento del colletto con inserimento di guarnizione AquaFlex per ridurre le infiltrazioni e, udite udite, è stata allungata anche la cerniera, per ridurre ulteriormente il tempo in transition. Phantom, a mio parere, aveva già un eccellente sistema di zip, il tirett, che grazie al fatto di essere reversibile non si incastra mai e permette di essere aperto e chiuso molto rapidamente, anche per gli imbranati come me (sasso, imbranata, la prima frazione non è certo il mio forte).
E poi ci sono gli occhialini; da molti anni, su consiglio di Simone, prediligo nelle gare affollate l’utilizzo delle maschere ai tradizionali occhialini, perché consentono un’ottima visibilità, sono confortevoli anche per le lunghe distanze e molto protettive in caso di gomitate o altri colpi a sorpresa.
- Alessandro Degasperi che valuta mute e body, con decisamente più cognizione di causa di me.
All’inizio utilizzavo le mitiche Seal e più recentemente sono passata alle, altrettanto efficaci ma un po’ meno ingombranti, Vista.
In quest’occasione è stato presentato l’ultimo modello della Serie Vista PRO, che tra l’altro, è prodotto al 100% in Italia. C’è anche una versione specchiata che risulterà senz’altro utile a chi si allena in bassi fondali sabbiosi o nelle piscine all’aperto per non compromettersi la vista, oppure nelle gare all’alba con boa puntata verso il sorgere del sole.
- Chiacchierare di sport è sempre un momento di gioia
Un altro capo che è nella mia wishlist è il body da triathlon Speedsuit Phantom, praticamente un sogno per chi, come me, quando la muta è vietata, fatica un po’ in acqua. Il nuovo modello è confezionato con due tipi di tessuto con cuciture termosaldate e soprattutto, come la Phantom, ha il sistema Core Power integrato che aiuta tantissimo la postura in acqua. Se tendete a “girarvi troppo” alzando gli occhi al cielo, se il vostro allenatore quando nuotate vi chiede sempre se cercate le scie degli aerei in cielo ad ogni bracciata, insomma se non siete il massimo della stabilità e mi somigliate almeno un po’, ecco, in quel caso il sistema Core Power fa per voi.
Prima di uscire, salutare tutti ho dato anche un’occhiata con una serie di capi da allenamento e non solo che vedono uno stilista d’eccezione, il grandissimo Michael Phelps, che ne ha curato sia il profilo tecnico che quello estetico.
Non c’è che dire, è tempo di allenarsi, sarà pure off-season ma, per fortuna, dura poco!
- Tempo di allenarsi!