ATR… All Terrain…tutti i terreni: ce l’ha nel nome l’anima la Challenger di Hoka. Così si presenta, nella sua quinta versione sul mercato, la cosiddetta Clifton per il trail, come la definiscono i colleghi americani.
Allora quale migliore occasione se non provarla sui “terreni” milanesi degli intorni di via Ugo Bassi, a pochi minuti da Runaway, in una mattinata piovigginosa e grigia di una Milano che non intende, tuttavia, piegarsi ai rigori dell’inverno.
Runaway è un angolino di mondo confortevole per noi sportivi: un po’ negozio, un po’ caffè, un po’ luogo di incontro per nuove opportunità di training. Sono sicura che avrò modo di parlarne ancora, intanto, se siete da queste parti, fateci un salto, per bere un caffè e infilarvi un paio di scarpe da running.

Ma è tempo di Challenger ATR 5 e per provarla, noi, gruppo eterogeneo di runner, giornalisti, blogger, guidati dagli intrepidi ragazzi di Runaway prendiamo il ritmo sull’asfalto un po’ scivoloso di Milano, ci facciamo le prime accelerate sulla strada per provare la rullata dove l’effetto è più diretto e immediato, ci lanciamo un po’ più velocemente giù dai piccoli sentieri dei Giardini di Porta Venezia.

L’effetto della rullata risulta particolarmente evidente non appena si aumenta il ritmo: dal tacco l’energia cinetica viene chiaramente spostata verso l’avampiede, migliorando l’efficienza della corsa.
Non mi dilungherò sull’ammortizzazione perché è eccellente, come in tutti i modelli Hoka. L’intersuola qui è ridisegnata completamente.

Aumentando la velocità sul terreno più accidentato e con il leggero saliscendi, apprezzo da vicino il migliorato disegno della suola. Mi è capitato di correre con la versione precedente (ATR4) ed è chiaro che le scanalature più profonde e i 4 mm di tacchetti extra sulla suola, posizionati sul tacco e in punta fanno il loro lavoro su questo nuovo modello.

Anche sui brevi traversi, sulle foglie e in accelerata, correndo sull’avampiede, il grip sulla punta è davvero buono e trasmette la sensazione di un piede stabile su cui far leva senza tentennamenti.

Apprezzabile immediatamente anche la maggior leggerezza e traspirabilità, da questo punto di vista il miglioramento del nuovo modello è apprezzabile anche solo calzando la scarpa.

Al rientro esageriamo un po’ e rischiamo la pattinata sulle insidiose grate bagnate della metropolitana… qui neppure il grip migliorato può nulla.
Consigliata a chi ama percorsi misti, chi corre in parchi cittadini e non, a chi ama alternare l’asfalto a strade bianche, sentieri o corsa in boschi e campagne
