Primo Ironman? 7 Gare in cui debuttare – Ironman Lanzarote

Soprannominato El Mas Duro, l’Ironman di Lanzarote è caratterizzato da un vento costante nella frazione bici e da un paesaggio lunare, e bellissimo, che rimane nella testa e nel cuore degli atleti. Sicuramente tra le gare più ambiziose del circuito, si svolge generalmente nell’ultimo weekend di maggio. Lanzarote è la gara per chi davvero vuole la sfida nella sfida. Only the brave.

Ci narrano del loro Ironman Lanzarote Elisa e Enrico. Elisa, coraggiosa e impavida, l’ha scelto per il suo debutto, la sua sfida nella sfida è legata alla convinzione di non essere una buona ciclista e allora perché non affrontare subito “il più difficile?”. Enrico è un veterano, l’ha già corso svariate volte, ma per lui rimane l’Ironman per eccellenza. Come sempre buona tri-lettura con Elisa e Enrico e attendo i vostri commenti.

  • Perché avete scelto di partecipare all’Ironman di Lanzarote?

Elisa: Avevo deciso di fare il mio primo Ironman quando un amico mi ha detto che gli sarebbe piaciuto partecipare a quello di Lanzarote; senza pensarci due volte ho detto: andiamo!
Mi ha attirato l’isola, su cui non ero mai stata e di cui una amica è innamorata e me ne parla da tempo, l’idea di vivere l’esperienza di gara nella sua completezza, con il viaggio, la trasferta …e, perché no, la meritata vacanza successiva 😉 
E soprattutto: io non so andare in bicicletta! Quale miglior debutto se non nella gara con maggior dislivello del circuito e un vento che definirlo “difficile” è riduttivo! Ho pensato: se devo soffrire per 180km tanto vale farlo per bene! Ma con un panorama mozzafiato a distrarmi dalla fatica!

Paesaggi mozzafiato

Enrico: Lanzarote è sempre stata una delle gare che più mi ha affascinato fin dagli anni ’90 quando vedevo i filmati delle vittorie di Frank Heldoorn e gli allenamenti al Club La Santa di Thomas Hellriegel. Un posto simile a Kona, ma molto più selvaggio e brutale. Ho sempre avuto un timore reverenziale verso l’Ironman, in generale, ma soprattutto verso l’Ironman Lanzarote, che ho sempre visto come una gara impossibile da preparare. Poi dopo 15 anni di break dallo sport e dal triathlon è stata proprio Lanzarote a chiamarmi a sé. Nel 2015 ero in vacanza nell’isola e passeggiando a Puerto del Carmen ho visto la targa dedicata alla gara. Da lì è scattata la molla: dovevo assolutamente parteciparvi!

Elisa e il gruppo TTB (Triathlon Team Brianza)
  •  Come avete raggiunto Lanzarote? Come avete trasportato la bici?

Elisa: Naturalmente sono arrivata a Lanzarote in aereo, trasportando la bici in una sacca prestata da un’amica, spedita come bagaglio sportivo.
La borsa era di quelle non troppo moderne, senza imbottiture specifiche; ho dovuto smontare mezza bici ( cosa mai fatta), riempire la borsa con strati di cartone e imbottiture “artigianali” (la muta!), e imbottire il tutto con protezioni improvvisate per deragliatore e cambi… e soprattutto sono stata in ansia fino a quando non l’ho ritirata all’aeroporto e verificato che fosse ancora tutta intera! Per fortuna è arrivata sana e salva!

Zona cambio sulla spiaggia

Enrico: Per arrivare a Lanzarote ci sono molti voli Ryanair e con una spesa davvero contenuta si può organizzare la trasferta. La bici viene trasportata con la classica borsa bici semirigida o rigida con un costo di 120 euro di maggiorazione sul prezzo del biglietto aereo. All’aeroporto di Lanzarote ci sono diverse soluzioni per recarsi presso la propria sistemazione. Taxi, navette transfer e noleggio auto (su tutti consiglio Cabrera Medina). E’ tutto molto ben organizzato   

Il percorso bici è spettacolare
  • Dove avete alloggiato? A che distanza dalla zona cambio/partenza?

Elisa: Sebbene l’Ironman di Lanzarote sia organizzato dal Club La Santa, dove si svolgono tutte le attività accessorie della gara (briefing, consegna pettorali e pacchi gara, pasta party, premiazioni e festa finale) questa struttura ricettiva si trova dall’altra parte dell’isola rispetto alla zona dove si svolge effettivamente la gara. 
Ho scelto quindi di alloggiare in un aparthotel a Puerto del Carmen, a non più di 200m di distanza dallo start/finish! Una super-comodità!

Bici pronta…

Enrico: Ci sono davvero tantissime soluzione per il pernottamento. Personalmente ho alloggiato all’aparthotel Fariones per la vicinanza dalla zona cambio e per la disponibilità della cucina nella stanza, seppur venisse fornita dalla struttura anche la colazione.

  • Ristoranti e cibo: come vi siete trovati? Dove avete mangiato la sera prima della gara?

Elisa: pur avendo un alloggio dotato di cucina ho sempre mangiato fuori: Puerto del Carmen è una località turistica e si può trovare un po’ di tutto, di buon livello e a prezzi decisamente accettabili. La sera prima della gara ho mangiato in un ristorante che proponeva cucina italiana, consigliato da un amico, vero aficionado della gara e conoscitore dei segreti dell’isola!

Enrico: Ci sono diverse ristoranti a Puerto del Carmen. Per la cena prima della gara mi sono organizzato nella mia stanza avendo a disposizione una cucina, ma spesso e volentieri sono stato al ristorante La Casa del Parmigiano che si trova proprio davanti l’hotel. Ci sono diversi ristoranti sul lungomare, ma sono abbastanza “turistici”. Se si ha la possibilità, consiglio di andare a farsi una bella mangiata di pesce a El Golfo dopo la gara.

  • Mi date un’opinione sulla frazione nuoto? In genere è possibile utilizzare la muta? Ci sono difficoltà specifiche che segnalereste?

Elisa: La frazione di nuoto a Lanzarote è su due giri, con uscita all’australiana. Il tracciato è segnato abbondantemente e nel bordo di andata c’è una corda tesa con boette molto ravvicinate che facilita moltissimo la traiettoria. 
La partenza è di tipo “mass start”: l’adrenalina che trasmette lo start esplosivo in mezzo a centinaia di triatleti è impareggiabile! Per me divertentissimo!
Si nuota nell’oceano, ma la temperatura non è particolarmente fredda: con la muta si stava alla perfezione. Poi l’acqua è magnifica, trasparente e generalmente calma, poiché la baia dove si nuota è riparata rispetto al famoso vento dell’isola.

Il nuoto è in una baia riparata dal vento

Enrico: L’acqua è fredda ma non freddissima, la muta, sempre prevista, è ovviamente consigliata, ma anche la smanicata puo’ andare bene. Nei giorni prima della gara ho comunque nuotato anche senza. La difficoltà della frazione nuoto si riduce solo alla partenza di massa davvero imponente, resa ancor piu’ difficoltosa dal fatto che la prima boa è molto vicina alla partenza. Si creano certamente dei grossi assembramenti in prossimità della boa e quindi meglio partire un po’ defilati se non si vuole prendere botte. Nelle mie due esperienze ho fatto 4400m la prima volta e 4300m la seconda. La frazione si svolge in una baietta, su due giri, con uscita all’australiana.

  • Bici: una vostra breve descrizione del percorso e le vostre personali impressioni? Insidie, bellezze, difficoltà e emozioni, vale tutto

Elisa: Il percorso bike è su giro unico e notoriamente abbastanza impegnativo (non per altro la gara è denominata “el mas duro”): 2500m di dislivello e il vento! 
Di salite veramente impegnative o discese particolarmente tecniche non ce ne sono, niente di più difficile di quanto si possa trovare in Brianza e dintorni, ma quello che complica estremamente le cose è il vento.
Durante tutta la gara è stato una presenza costante e regolare, a volte laterale, soprattutto lungo i veloci rettilinei circondati dalla lava nera al centro dell’isola. Il vento laterale ti costringe a pedalare con la bici inclinata da una lato! A volte è pienamente contro, costringendoti in discesa a pedalare con il rapporto più lungo a disposizione ed andare comunque al massimo a 20km/h … e chissà perché in bici il vento non sembra mai essere a favore!


Frazione bici decisamente impegnativa a causa del vento

Enrico: La frazione bici si svolge su giro unico lungo tutto il perimetro dell’isola. L’esperienza in bici a Lanzarote è quanto di piu’ unico possa capitare in una gara Ironman, quasi un’avventura. Lo scenario è strabiliante, con il passaggio in luoghi mozzafiato, dentro paesini fioriti molto caratteristici e pieni di folla che incita ogni partecipante. La difficoltà del percorso è data soprattutto dal forte vento di Nord – Nord Ovest che puo’ arrivare fino a 50/60 km/h, ma con il passare del tempo ci si fa l’abitudine, basta non guardare spesso il Garmin facendosi prendere dallo sconforto per la bassa velocità che si riesce a tenere controvento. Il manto stradale è ottimo seppur poco scorrevole per via dell’asfalto un po’ grossolano. Per fortuna nel nuovo percorso, già dal 2018, hanno eliminato il tratto di Nazareth che era una vera e propria “Parigi Roubaix”. Buoni i rifornimenti e il supporto meccanico fornito dai diversi negozi di bici dell’isola.  Per il forte vento presente e per talune salite, consiglio ruote a medio profilo soprattutto all’anteriore. La scelta del tubeless potrebbe essere l’opzione migliore.  

Anche se la bici è dura, è uno dei percorsi più belli del mondo
  • Corsa: mi dite come avete trovato la maratona? Anche qui le difficoltà che avete incontrato o le particolari bellezze da ammirare sul percorso sono informazioni ben accette

Elisa: La corsa forse è la parte meno affascinante della gara di Lanzarote (o forse di tutti gli Ironman): 3 giri di cui il primo più lungo, a costeggiare l’aeroporto su di una ciclabile desolata e soleggiata, poi due giri da 10km circa, mossi e ricchi di saliscendi che si fanno sentire, ma con un po’ più di pubblico e di tifo a darti quella spinta finale fondamentale, quando ormai, per me, si stava facendo sera!

Elisa e la maratona! Passo agile

Enrico: La corsa si svolge sul lungomare, su tre giri, di cui uno più lungo fino a Playa Honda (dopo la pista dell’aeroporto) e due più corti. Non è un percorso particolarmente duro, ma tra qualche saliscendi e il vento non è certamente dei più facili. Rifornimenti perfetti e grande incitamento del pubblico, soprattutto nel tratto di lungomare vicino alla zona cambio. Segnalati topless nel tratto di Playa Honda 😊

  •  Un aspetto positivo della gara

Elisa: Tutto, anche quello che potrebbe sembrare negativo! Il vento, il sole a picco nel deserto di lava nero, le salite ai mirador, il giro unico in bici, il nuoto nell’oceano, la trasferta rendono questa gara davvero speciale!  

Senza parole 💕

Enrico: leggendo le mie precedenti parole si potrebbe pensare che non ce ne siano, in realtà ci si rende conto di gareggiare in un evento unico nel circuito Ironman, molto meno “commerciale” di altre gare a cui ho partecipato. Molto più crudo e selvaggio e con un fascino davvero unico. Ed è questo il motivo che mi spinge a consigliarlo, anche come primo Ironman.  Degni di nota sono il pasta party e l’awards party che si svolgono al Club La Santa, molto ben forniti e in un luogo culto per il triatleta.

Paesaggi meravigliosi
  • Un aspetto negativo della gara

Elisa: davvero fatico a trovarne…

Enrico: talvolta l’organizzazione della gara non è così perfetta come quella delle gare in Europa (l’organizzazione non è curata da Ironman Europe ma dal Club La Santa direttamente), per cui qualche piccola imperfezione c’è, come la zona cambio strettissima quando allestita sulla strada o realizzata sulla spiaggia (con tanta sabbia trasportata dal vento). La mass start seppur affascinante è un po’ pericolosa quando al via ci sono 2000 partenti.  

Cimeli di gara
  • Lo consiglieresti perché?

Elisa: Certamente lo consiglierei!
Per le emozioni che l’isola trasmette durante la gara, perché non si ha effettivamente il tempo di godersi l’ambiente unico circostante e il panorama spettacolare, ma in qualche modo “rimane dentro”. Quando ripenso a quei tratti percorsi in bici accanto alle sensazioni fisiche, all’impegno, alla fatica, rivedo perfettamente i lunghi rettilinei ondulati costeggiati dalle distese nere di lava quasi senza traccia di vegetazione, il verde brillante delle vigne de La Geria, i ciclisti che mi precedevano stagliati sullo sfondo del cielo terso verso il Mirador Del Rio o la vista a picco sul mare nel tratto più duro di salita… 
Per il vento e la sfida -nella sfida- che ti impone.
Per l’organizzazione impeccabile, i volontari entusiasti, l’assistenza costante
E per la super paella post gara!!!

…e la paella finale!

Enrico: Perché è un evento unico e che deve far parte del curriculum di un Ironman. Lanzarote “o la ami o la odi” , ma per dirlo la devi provare!!

  • Mi raccontate un aneddoto divertente legato alla vostra gara?

Enrico: Ironman Lanzarote 2017: la mattina della gara avevo un forte imbarazzo di stomaco e una influenza intestinale, febbre a 38°, ma non volevo rassegnarmi all’idea di non provarci. Ho deciso di partire, ma dopo il primo giro di nuoto, avendo pure vomitato mentre nuotavo, volevo fermarmi. Durante l’uscita all’australiana cercavo il punto dove uscire dal percorso, ma la folla, la confusione e il mal di testa erano tali che non vedevo nulla. Qualche concorrente, preso dalla foga, mi ha iniziato a spintonare e io, sentendomi il ragionier Fantozzi della situazione, mi sono ributtato per il secondo giro. Mi sono ritirato dopo 10km di bici …. Ululando!! 

Se volete leggere i resoconti delle altre 6 gare in cui debuttare, cliccate qui, troverete l’articolo introduttivo e l’elenco completo.

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