Ci sono poche cose che amo di più delle giornate d’inverno soleggiate in montagna. La sensazione che l’aria ti entri dentro i polmoni e li ripulisca. Il sole che scalda la pelle nonostante il freddo e il riverbero della neve. Dopo un’intensa sessione di sci alpinismo, quale migliore condizione per testare la Salomon Alphacross anche sulla neve, godendosi qualche morbido affondo e, perché no, qualche pattinata.
Per le vacanze di Natale sono qualche giorno a Madonna di Campiglio e un allenamento un po’ sfidante, a quasi 1600 metri, sulla neve è quello che mi ci vuole per smaltire un po’ di tossine da vacanze.

Da qualche mese corro tutti gli sterrati con le Salomon Alphacross, il modello più recente entrato nella famosa famiglia Cross di Salomon. Da affezionata utilizzatrice di Speedcross, ho accolto questo nuovo modello, più “morbido e meno estremo” con molta curiosità. La scarpa fino ad ora si è comportata bene, ma è il momento di sottoporla ad uno stress test: pochi chilometri ma impegnativi su un sentiero boschivo misto, con neve profonda che si alterna a neve dura e ghiaccio.

È tempo di provarle sul sentiero di Valesinella.

Devo dire che la suola Contagrip offre un’eccellente trazione anche sul terreno scivoloso, acquitrinoso e melmoso tipico della neve sciolta. E anche sulla neve dura, ma non ghiacciata, la scarpa permette un appoggio ragionevolmente sicuro, senza rischiare voli pericolosi.

L’intersuola EnergyCell con tecnologia EVA, permette un buon equilibrio in termini di sensazioni. La scarpa è abbastanza ammortizzata per evitare di sentire ogni asperità sotto il piede, senza perdere di flessibilità e sensazione di stabilità.

Mentre corro in mezzo a neve leggermente più alta mi accorgo che la scarpa si muove leggermente intorno al piede. Sarà che da un po’ mi sono abituata a calzature piuttosto strette e dalla calzata decisamente ferma, ma la più “generosa” calzata delle Alphacross mi infastidisce un po’, soprattutto sulle irregolarità della neve fresca.

D’altro canto risulta molto comoda in condizioni meno estreme e anche per trail runner meno esperti o semplicemente che apprezzano sentieri più morbidi. Inoltre la lunga linguetta davanti e il sostegno dietro nel tallone, abbracciano bene la caviglia, che è sempre molto a rischio nelle corse su sterrato. Io in particolare rischio sempre le cosiddette “scavigliature”.

Il sentiero di Valesinella, con la sua lunga fila di alberi, ha zone di ombra che tendono a ghiacciare. Sul ghiaccio le Alphacross slittano un po’ costringendomi a movimenti da pattinatrice, ma non è certo un difetto della scarpa. Per terreni ghiacciati so che questo non è il modello ideale da utilizzare.

Le mie Alphacross non sono la versione GTX quindi correndo a lungo nella neve un po’ di sensazione di bagnato, soprattutto sulla punta del piede, l’ho avuta. Se pensate di utilizzarle molto in condizioni di pioggia intensa pensate seriamente di acquistare la versione impermeabile.
Un’ultima caratteristica, forse un po’ femminile, che tengo a sottolineare, è che le Alphacross sono davvero bellissime con il loro design aggressivo total black, perfette da abbinare anche per un giro di shopping nel centro meraviglioso di Campiglio
