Purtroppo nessuno lo sa! Nessuno sa quando finirà tutto questo. Se saranno due settimane o due mesi, se con l’estate e il caldo l’epidemia (pandemia) regredirà, nessuno sa quando potremo tornare a lavorare, uscire, vedere gli amici e, perché no, allenarci. L’importante ora è rispettare le regole e guardare al futuro. Ecco cosa sto facendo io perché, in fondo, non può piovere per sempre
Challenge Riccione. Ironman France. Maratona delle Dolomiti. Challenge Turku. Ironman Barcellona.

E poi ancora Triathlon di Bardolino (almeno) ma anche un altro olimpico e perché no, una mezza, a Primavera inoltrata.

Ecco le mie gare di quest’anno. Voleva essere un 2020 di costruzione, di fatto un anno di transizione verso l’obiettivo del 2021 e del 2022 (che non dichiaro qui per scaramanzia)
E ora?
E ora aspetto. Aspetto e guardo il resto. Aspetto e spero che finisca tutto presto. E non certo per gareggiare.

Se mi seguite da un po’ sapete quanta gioia mi dà il nostro sport. Quando qualcuno mi chiede: ma perché lo fai, perché gareggi, io rispondo sempre nello stesso modo: per l’emozione. L’emozione della partenza, del viaggio e del traguardo. Brividi (non di freddo), lacrime, sorrisi, quella sofferenza che sai che finirà e esploderà in gioia. In una parola emozione.
Rinunciare alle emozioni è difficile, non c’è dubbio. L’adrenalina mi manca, come mi manca l’idea di allenarmi con un obiettivo chiaro in mente, ma tutto questo scompare ogni volta che penso (e succede praticamente ogni 10 minuti) a due dei miei più cari amici, oggi, impegnati in ospedale a curare chi sta male, a fare turni massacranti, a soffrire a loro volta ma a non mollare.
Oggi ci sono alcune cose che dobbiamo ricordare

#unmioamicomihadettoche. Essere consapevoli del fatto che NON si sa. Non si sa se le gare ci saranno, se potranno essere organizzate, in Italia e all’estero. Non sappiamo se gareggeremo a Riccione, a Nizza, in Svizzera o a Cervia. Non lo sappiamo perché nessuno sa quando si risolverà la situazione. Non ci sono fonti più accreditate di altre, non ci sono amici, cugini e parenti che ne sanno più di noi. Nessuno lo sa. I tecnici, gli scienziati e i dottori hanno delle ipotesi e fanno previsioni, ma non certo sulle gare
#maseannullanomirimborsano. Se le gare dovessero essere annullate, non sappiamo cosa faranno le organizzazioni: se le posticiperanno, se le nostre iscrizioni saranno valide per un’edizione successiva, se invece perderemo tutti i nostri soldi. Inutile chiederlo e inutile diffondere voci non fondate. E’ un tipico caso di forza maggiore e quasi tutti i contratti prevedono che in casi del genere la scelta vada a discrezione di chi organizza. Pensate alla maratona di NY dopo l’alluvione o ad altre gare annullate di recente.
#manonmistoallenandocomefaccio. Sappiate che ora la priorità deve andare alla vostra salute e non alla vostra forma fisica. Se non potete nuotare (e io sono una vera pippa a nuoto, dovessi gareggiare a Nizza probabilmente dovrei preoccuparmi ora del tempo massimo), non potete correre, non potete uscire in bici, è perché dobbiamo salvare delle vite. Forse non la nostra (anche se non si sa mai), ma sicuramente quelle di altri. Lasciamo da parte, almeno per un po’, la preoccupazione della preparazione sportiva.
Nel frattempo io mi sto comportando così.
Mi sto allenando per quello che posso, a casa, e nel rispetto delle regole.

Non sto spostando, modificando, nulla del mio piano gare, tanto non si sa neppure se ci saranno gare, aspetto e confido negli organizzatori e nel loro buon senso. Forse perderò qualche soldo, o forse no, ad ogni modo considerando tutto quello che sta succedendo penso che il costo di un’iscrizione sarà l’ultimo dei miei problemi
Evito il panico e l’ansia da “cosa succederà se non potrò fare neppure una gara” pensando ai miei obiettivi a lungo termine. In questo mi aiuta sapere già a cosa voglio puntare nel 2021 e nel 2022. Insomma se non gareggerò nel 2020, sarò ancora più carica per i due anni successivi
Penso a quando mi hanno operato alla spalla, un paio di anni fa, avevo in programma l’Ironman di Zurigo e con molta rabbia e delusione ho dovuto rimandare il mio obiettivo al 2019. Ma poi l’anno scorso ho avuto 3 regali: ho fatto l’ultima edizione a Zurigo, ho chiuso il cerchio aperto col debutto di mio marito nel 2005 proprio in quella città, sono persino riuscita a fare 2 Ironman nella stagione del debutto.

Insomma io continuo a ripetervi, restate a casa, amatevi un po’ di più, non angosciatevi per ciò che non potete controllare e aiutate i nostri medici ad aiutarci
Per gli obiettivi sportivi c’è tempo e sono certa che saranno ancor più belli, ancora più incredibili, ancora più emozionanti, perché più sognati, voluti e sudati.
Non può piovere per sempre.
