Avete provato lo Swim Run?

Trascinata da Phelps e Michelin in una giornata tutta natura, fatica, acqua e terra, la Swim Run Experience mi ha preso il cuore. E guai a chi mi chiede com’è nuotare con le scarpe! 😂

Avete mai pensato di nuotare e correre, ma senza cambiarvi tra una disciplina e l’altra?
Detto da una triatleta come me sembra una barzelletta! Sì, perché qualunque triatleta potrà confermarvi che una delle domande più frequenti che ci sentiamo rivolgere è proprio: “Ma cioè voi nuotate e poi salite in bici così senza asciugarvi? E poi correte anche? Ma tutto lo stesso giorno?” (se volete ridere e leggere le altre domande folli sul triathlon fate clic qui)

Ecco invece questa volta sono io che faccio la domanda perché la novità assoluta per me è che nello Swim Run scompaiono pure le zone cambio: T1 e T2? E a cosa servono? Spazio buttato e tempo sprecato? E poi mica vorrai infilarti le scarpe per correre… non ti serve! Tanto le hai già ai piedi e ci nuoti!

La giornata è magnifica, il sole splende e il lago è blu… vediamo come andrà

Era proprio quella la parte che più mi inquietava, sarà che a nuoto, come sapete, sono una mezza sega, sarà che l’idea di nuotare con due mattoni ai piedi era difficile da immaginare, sarà che le corse con le scarpe fradice non sono esattamente tra quelle memorabili e custodite nel mio scrigno dei ricordi… sarà ma io un po’ di perplessità ce l’avevo.

Vi dico la verità: ero un po’ perplessa dal nuotare con le scarpe!

E invece? Invece FIGATA!

Intanto partiamo dalla super attrezzatura che ci è stata messa a disposizione per questa experience organizzata da Michelin e da Michael Phelps (che nel frattempo ha modificato il suo brand in Phelps)

Michelin ci ha fornito le Tempest di Vivobarefoot con le suole pensate e progettate per una scarpa specifica per lo Swim Run. La scarpa si calza come una calza, è leggera e morbida, ma aderente e ben posizionata sul piede. Ci informano che la scarpa è a drop 0 e che quindi potremmo sentire particolarmente le asperità del fondo (correremo sui sentieri)

Le Tempest Vivobarefoot con suole Michelin calzano perfette, sono leggere e sono ben salde e ferme

Phelps ci dota di muta per lo Swim Run, che scopro avere 2 cerniere davanti e dietro, a differenza della muta da triathlon e che è corta, tipo body in neoprene. Pull Buoy (obbligatorio in gara) che si porta sul fianco e che si sposta in posizione quando ci si tuffa. Occhialini Xceed Titanium Mirror (per non essere abbagliati nelle nuotate in acque libere), cuffia Race Cup e palette Phelps completano il kit.

La muta Phelps ha una doppia cerniera, davanti e dietro

Il primo attraversamento a nuoto è di soli 400 metri. Le scarpe salgono verso l’alto e il pull buoy fa galleggiare le mie gambe. Uso il pull buoy in piscina ma non mi era mai capitato di farlo in acque libere.

A Mergozzo l’acqua è pulita e azzurra e puntare all’uscita davanti al piccolo assembramento di case è divertentissimo.

Race Cap di Phelps, occhialini Xceed e Palette…

Usciti dall’acqua, ci aspetta un sentiero principalmente in salita e con una discesa abbastanza semplice. Mi apro la muta, davanti e dietro. Fa parecchio caldo, ma non tolgo il pezzo sopra. Scopro che posso correre con le palette in mano e che, nonostante le scarpe siano bagnate, non sento alcun fastidio. Non sembrano piene d’acqua come quando ti fai sorprendere dall’acquazzone nel mezzo dell’allenamento (o sei esposto all’uragano durante una gara tipo il Challenge Riccione 2019).

Suola Michelin studiata per ogni genere di terreno e cambi anche repentini del fondo

Il secondo tratto di nuoto è più lungo del primo (circa 950 metri) e attraversa il lago in cui l’acqua è davvero cristallina e il sentiero che percorriamo dopo è il tocco finale per un avvicinamento davvero eccezionale a questa nuova disciplina.

Pausa in allegria

Sull’ultimo tratto del sentiero il fondo è davvero sconnesso, con molti sassi e qualche canna tagliata su cui si rischia di inciampare o mettere il piede. La Tempest a drop zero tiene comunque molto bene. Eccellente anche il grip nonostante alcune delle rocce sui cui saltello siano attraversate da torrentelli e quindi bagnate.

Si respira odore di montagna e di sottobosco e solo vedere i miei piedi correre sul sentiero mi rende felice.

Cosa porto a casa da questa esperienza?

  1. Ho scoperto che lo Swim Run mi piace e per me scovare qualcosa che mi emoziona è sempre un successo
  2. Ho sperimentato di fatto che lo Swim Run è davvero una disciplina immersa nella natura. E per me che, come sapete, amo profondamente correre in montagna e respirare il verde è un plus non da poco
  3. Meno regole e meno paletti del triathlon mi hanno fatto sentire più libera
  4. Mi sono divertita tantissimo grazie ad un gruppo affiatato e davvero entusiasta (e non è da poco quando si sta anche lavorando)

Tornerò ad allenarmi con il gruppo di Milano per migliorare l’approccio e magari, chissà, per fare una gara prima poi. Datemi solo il tempo di chiudere la partita con la mia pazzia 2020 (ammesso che riesca a chiuderla).

Chiedimi se sono felice

Se volete saperne di più sulle Tempest Vivobarefoot con suola Michelin

Come avrete capito lo Swimrun è una disciplina in cui la suola di una calzatura gioca un ruolo fondamentale. A differenza di altri sport praticati su un solo terreno, richiede un design del battistrada che offra le massime prestazioni su diverse superfici, sia asciutte – asfalto, pista, sabbia – sia bagnate. Ecco perché la suola delle Tempest, co-progettata da Michelin per Vivobarefoot, grazie alla sua mescola appiccicosa garantisce alte performace ed eccellente aderenza su superfici a basso attrito in ogni condizioni, bagnate e asciutte. Il design specifico del battistrada, sviluppato esclusivamente per Vivobarefoot, consente di avere trazione, aderenza e adattabilità a diversi terreni, compresi i più irregolari, grazie al gioco di sinergie tra le diverse sculture della suola. La scarpa, inoltre, ha una tomaia senza cuciture per una maggiore sensazione di seconda pelle e un sistema di chiusura aerodinamico e impermeabile che garantisce al piede di restare pulito evitando così gli sfregamenti nei punti di frizione. La Tempest ha un tallone in schiuma BLOOM a base di alghe che aggiunge protezione sui sentieri e galleggiamento nell’acqua, con un occhio alla salvaguardia dell’ambiente.

Se volete saperne di più sulla muta Limitless di Phelps per lo Swim Run

La muta Limitless è primo prodotto Phelps realizzato specificatamente per lo “Swim&Run”, garantendo una “performance senza limiti”, sia in acque libere che nella corsa! Ogni movimento in questo modello è infatti facilitato grazie alla presenza del Neoprene super stretch da 1.5 mm in zona spalle e ascelle e alla possibilità di rimuovere del tutto le maniche. Anche la vestizione e la svestizione saranno rapidissime grazie ad una zip frontale e una posteriore, facilissime da utilizzare. Delle tasche interne sul fronte vi permetteranno di portare con voi del cibo, evitando che si bagni a contatto con l’acqua. Con il 100% di protezione UVA/UVB e la sua tecnologia Thermo-Guard, la muta Limitless vi offrirà calore e massima flessibilità in qualsiasi tipo di situazione.

Se volete saperne di più sugli occhialini Xceed Lente Titanium Mirror di Phelps

L’occhialino da gara XCEED, progettato e prodotto in Italia e approvato FINA, è caratterizzato dall’esclusiva Tecnologia Exo-Core che combina due materiali per massimizzare le prestazioni: 1) guarnizione ultra-morbida in Softeril per una tenuta perfetta e massimo comfort 2) Esocheletro semi-rigido che massimizza la resistenza strutturale e la stabilità degli occhialini. Le lenti sono realizzate in policarbonato, con speciale trattamento anti graffio e anti appannamento. Grazie alla speciale curvatura delle lenti, associata ad un basso profilo idrodinamico, XCEED garantisce un ampio campo visivo a 180°. Inoltre, gli XCEED Titanium Mirror sono ulteriormente arricchiti da uno strato di rivestimento al titanio delle lenti per garantire una maggiore protezione dai raggi solari e dai riflessi. Ideali in condizioni di forte luminosità durante sessioni di nuoto all’aperto.

Se volete saperne di più sulla Race Cap di Phelps

La cuffia Race Cap, realizzata in silicone molto resistente, offre un profilo filante e competitivo. Race Cap garantisce perfetta vestibilità e ottima tenuta, è facile da indossare per il massimo comfort. Assicura protezione UV 100% ed è approvata dalla FINA.

Compagnia straordinaria

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