Il mio articolo su 4Running #Dicembre 2017-Gennaio 2018
Storia delle Ragazze Volanti, una running crew tutta al femminile che, con ai piedi scarpe Hoka, sfiderà la strada e i propri limiti in un viaggio che durerà due anni.
Ci sono molti tipi di ragazze volanti…
Quelle che le scarpe da corsa non le hanno quasi mai messe e che corrono sulle punte come se danzassero. Del resto la danza è il loro pane quotidiano.
Quelle che sono così eleganti che portano l’abbigliamento da runner come fossero abiti da sera e sfidano, da lontano, mamme che van di corsa e sono un po’ incredule.
Quelle che la palestra e il fitness sono il loro lavoro, ma la corsa, soprattutto lunga, è una nuova sfida con cui fare i conti.
Quelle che nell’ambiente ci vivono per un compagno che macina chilometri, di corsa, di nuoto o di bici, ma che ora si mettono in gioco personalmente.
Quelle che nella vita hanno maratone difficili da correre, insegnando a bambini in difficoltà ad apprendere tutto quello che meritano, e che, quando possono, infilano le scarpe e una fascia in testa e sfidano la strada.
Quelle che la corsa le accompagna da sempre e han vinto sfide da Giganti.
Quelle che, poi in fondo, correre è un modo di stare insieme all’amica più cara e, tra le altre cose, cercare di starle dietro.
Quelle che un po’ sono qui per lavoro, ma che covano dentro un’anima da maratoneta e finito l’orario di ufficio dimenticano gli autobus e tornano a casa di corsa.
E poi ci sono io, che la corsa l’ho amata e l’ho odiata, che mi ha salvato e fatto sentire di nuovo viva, che mi ha permesso di tornare a ridere e a scherzare, che mi ha avvicinato ancora un po’ a quell’atleta incredibile che è mio marito e che mi ha messo sul trampolino per la mia sfida più grande… il triathlon e l’Ironman.
Eccoci qui. Le Flying Girls.
Sappiamo da dove partiamo, da Riva del Garda, e sappiamo dove arriveremo, a correre la maratona di Pisa del 2018, quello che sta nel mezzo è un universo complesso e colorato, in cui conosceremo l’amicizia condita dalla tecnica di corsa, sfideremo velocità e differenze, costruiremo percorsi e distanze, macineremo chilometri e mal di gambe, accoglieremo dolori e sorrisi allo stesso modo.
Riva del Garda è il nostro primo ritrovo. Il venerdì ci accompagnano per l’inizio del nostro percorso i ragazzi della scuola di corsa dei Road Runners di Pisa: due Andrea, un Sergio e un Simone (Andrea Guerrini, Andrea Maggini, Sergio Costanzo e Simone Ferrisi ndr).
Il lago è un po’ grigio ma le nostre risate tra impostazioni di passi, appoggi e ritmo, salgono alte tra le montagne.
Sono 5 chilometri blandi, con molte foto, tanti racconti di obiettivi e di sfide, vinte e perse, di corse passate e future, di distanze percorse e di domande, in cui fa capolino un po’ di vita, figli, mogli, mariti e fidanzati. C’è il tempo delle prese in giro e quello delle sfide quando io e Sergio decidiamo che due povere turiste russe, che stanno facendo la loro corsetta serale, non possono certo arrivare in fondo prima di noi. E ingaggiamo questa rincorsa progressiva e inarrestabile fino a quando non arriviamo a superarle, praticamente senza fiato.
Nell’intercalare pisano c’è quel “dai bimbe”, di Malvaldiana memoria , con cui i ragazzi ci apostrofano, che fa correre il mio pensiero a Massimo del Bar Lume e mi fa sorridere ogni volta.
Alla visita allo stand Hoka all’Expo della mezza maratona di Riva segue una cena leggera dove ci raggiunge Alessandro Degasperi, il nostro coach d’eccezione per l’allenamento di sabato.
Ho intervistato Alessandro già un paio di volte in occasione del suo secondo posto all’Ironman di Nizza e prima della sua partenza per Kona.
Degasperi è un atleta Hoka e si è qualificato per il Campionato del Mondo di Ironman a Kona che ha chiuso con un notevolissimo ventesimo posto, primo dei 3 italiani qualificatisi.
Sabato è con noi per un allenamento in compagnia durante il quale ci racconterà un po’ della sua esperienza alle Hawaii.
Nell’intervista che gli faccio, correndo e sperando che non decida, improvvisamente, di passare al suo ritmo (il suo record in maratona durante un Ironman è di 02:42:58) mi racconta di una gara faticosa, dove il clima, troppo caldo, in maratona lo ha penalizzato. So che Alessandro è un atleta straordinario, ma che tende a chiedere molto a se stesso. Ha quella fame di risultati che ne fanno un professionista di successo e un ragazzo forte e saldo.
Lui, così veloce in maratona, mi dice che ha dovuto lavorare parecchio sulla sua tecnica di corsa. Atleticamente viene da distanze inferiori, dal mezzo fondo, abituato a correre in modo diverso, con passi lunghi e più elastici. Per correre le lunghe distanze ha dovuto imparare a correre diversamente, aumentando la frequenza e cercando un gesto atletico più economico.
E’ tempo di saluti, si conclude il nostro primo ritrovo, il prossimo incontro è fissato per il 25 novembre, a Firenze, in occasione della maratona. Nel frattempo, sotto con gli allenamenti, perché quest’anno, a Pisa, l’obiettivo è la mezza maratona.
E ce la faremo, del resto siamo le Flying Girls, la crew femminile sponsorizzata Hoka più determinata, colorata, variegata e complicata che il mondo del running abbia mai incontrato.