Ci sono luoghi dove si respira il benessere. Lo studio Pil’Art è uno di questi. Ubicato in un bello stabile Monzese, è arredato con gusto. Sembra quasi una sala da tè.
- L’ingresso di Studio Pil’Art
Chiara e Letizia, che lo gestiscono, sono state per anni ballerine professioniste e la danza si vede in ogni loro movimento. Ma sono anche due insegnanti certificate di Pilates e hanno unito le loro competenze per offrire un’esperienza dedicata alle esigenze di ognuno.
Mi hanno proposto di provare una lezione per i runner, una serie di esercizi di Pilates (per chi non lo sapesse una disciplina ideata e sviluppata da Joseph Pilates all’inizio del secolo scorso) dedicati a chi fa della corsa un esercizio praticamente quotidiano.
Letizia, che ha tenuto la lezione, sa che io mi dedico al triathlon e ha cercato di bilanciare le mie esigenze, suggerendomi anche esercizi per le braccia che mi aiutino nel nuoto e altri che invece mi siano di supporto per la postura in bici.
Con me anche mio marito, triatleta, 20 volte Ironman, osteopata, che recentemente, proprio presso Pil’Art esercita la sua attività con particolare riguardo alle patologie degli sport di endurance.
Cominciamo con alcuni esercizi per le gambe sul Reformer. Io, che in passato ho già fatto alcune lezioni, so quanto sia importante l’utilizzo del pavimento pelvico, della postura del bacino e quanto il Pilates sia una disciplina volta più al controllo che alla fatica. Ma la gamba trema comunque mentre l’altra lavora spostando il mio corpo e facendo scorrere il carrello.
- Simuliamo la corsa!
Quando ci alziamo e sul carrello arriviamo a simulare la corsa, la fatica triplica e mi rendo conto di quanto un certo tipo di concentrazione non sia propria dell’usuale allenamento di endurance. E’ proprio in questi momenti, in cui tutta la mia attenzione va ad eseguire l’esercizio correttamente, le gambe e le ginocchia a 90 gradi, le spalle lontane dalle orecchie, il bacino in posizione neutra e gli addominali attivati, mi rendo conto di quanto spesso la fatica, o il gesto abituale della corsa, ci porti mentalmente e fisicamente a concentrarci solo sul risultato e non sulla tecnica.
- Simuliamo la corsa con uso delle braccia
Simone, che ha una coscienza del proprio corpo più alta della mia, viste le conoscenze da osteopata, è proprio questo che sottolinea: quanto poco ci curiamo della tecnica, soprattutto noi amatori, andando a compensare le fatiche con posture scorrette che spesso degenerano in disturbi e poi infortuni.
Anche il momento di usare la Chair è sorprendente. Incredibile quanto poco siamo in grado di bilanciare uno sforzo minimo sulle molle da seduti. Io poi fatico incredibilmente ad issarmi sulle braccia e preferisco non sollecitare la spalla, per quanto completamente guarita; utilizzare le braccia per issare il mio corpo completamente sulle spalliere mi dà la sensazione di una sollecitazione eccessiva.
- Esercizi gambe e caviglie sulla Chair
La chiusura con il body flying è stata il momento più rilassante della lezione. La posizione rovesciata, prima con le spalle a terra, successivamente in sospensione, mi ha permesso di distendere la mia schiena provata dalle ore in piedi durante l’ultima fiera a Cannes, dal lungo viaggio in macchina e anche dagli allenamenti di corsa frequenti di questa settimana.
- E per chiudere Body Flying
Molti triatleti professionisti integrano l’allenamento tradizionale con sedute di yoga e di pilates, dopo questa lezione di prova ne capisco gli enormi benefici. Inoltre Letizia e Chiara uniscono la loro competenza ad una naturale gentilezza e dolcezza e sono pronte a organizzare lezioni di gruppo, abbinando atleti dalle esigenze comuni, così come momenti dedicati a chi necessita di una particolare attenzione.
Inoltre hanno l’osteopata in sede (posso garantire lo conosco bene 😂😂😂)
- Con Letizia e Chiara, proprietarie e insegnanti dello Studio Pil’Art