6 ottobre 2019… 18 anni insieme. 18 anni, milioni di miliardi di attimi, scanditi da quel primo sguardo sul sagrato di una chiesa. E allora festeggiamo? Come? Cenetta? Weekend di relax? Ma no dai, che ne dici di una nuotatina di 3,8 km, una pedalatina di 180 km e poi una bella corsetta di 42 km? Ma sí dai, quest’anno “o famo strano” sto festeggiamento!

Motivo numero 1: gli auguri a mezzanotte
Avete presente quell’insana idea che hanno gli innamorati di aspettare la mezzanotte per farsi gli auguri di anniversario? Anche se cadi dal sonno sei lì che conti i minuti e poi… ti addormenti quando sono lei 23:59 e 30 secondi e ti risvegli alle 4 pensando “cazzo, cazzo, cazzo… ma noooo, non anche quest’anno! A proposito Auguri Amore! ”
Tutto dimenticato!
La sera prima dell’Ironman ci si corica coi polli! A Barcellona alle 9 eravamo sotto le lenzuola con la (vaga, almeno per me) speranza di dormire subito e di un sonno lungo e profondo. In realtà, se siete come me, vi addormenterete alle 3:59 e 30 secondi e vi risveglierete sempre alle 4, ma al suono della sveglia, e il vostro primo pensiero sarà “Cazzo, cazzo, cazzo… ma noooo, devo fare l’Ironman. A proposito Auguri Amore”.

Eppure… siamo già nelle gabbie della rolling start, sulla spiaggia di Calella, il sole comincia a spuntare dietro le nubi, io ho già la mia muta già addosso, i piedi nella sabbia, e mi sporgo dalla transenna cercando di guardare tutti quelli che passano e vanno a tuffarsi, sperando di vederti. Ma alla fine sei tu che mi vedi, arrivi, mi abbracci stretta e nonostante il neoprene, la cuffia, la sabbia e soprattutto la fifa, quando mi dici “volevo tanto vederti, auguri amore mio, buona giornata. Divertiti”, penso che siano i migliori auguri che ci siamo mai fatti.
Motivo numero 2: la caccia al regalo
11 mesi e 29 giorni e 23 ore e 59 minuti a pensare “e quest’anno cosa gli/le regalo”. Seguito da “non le piace mai niente”, “non vuole mai niente”, “ah quella cosa lì è troppo banale, costosa, grande, piccola, troppo rosa, troppo volgare, non abbastanza volgare”, “io non ci capisco niente di trucchi/telefonini/ macchine/trattamenti estetici” (prego recitare a soggetto). Per finire come? Nell’ultimo minuto utile entrare nel primo negozio in vista e comprare la prima cosa addocchiata per “non arrivare a mani vuote” (peggio di così? Farlo su Amazon e intercettare il pacchetto di Prime prima che lo veda la dolce metà)
Tutto dimenticato!
“Iscriversi all’Ironman costa già un botto di suo. E poi ci metti la trasferta, l’albergo, un giro all’Expo. No, amore quest’anno siamo d’accordo, niente regali, o meglio io regalo l’Ironman a te e tu lo regali a me, o meglio ancora paghiamo tutto a metà e siamo a posto così.” Come direbbero i francesi: genial!

Eppure… continuo a pedalare, il vento adesso non è così forte come nel mangia e bevi di prima, ma comunque un po’ fastidioso. Per fortuna non fa tanto caldo. Sto moltissimo in posizione crono e quando arrivano le salitelle sono quasi contenta di potermi sgranchire. Sto tornando verso Calella per finire il mio primo giro, mi mancano ancora un po’ di chilometri al giro di boa, Sto pensando a te quando arriva il tuo urlo “Vai Amore, vai!”. Faccio in tempo a girare la testa, ti vedo sfrecciare fortissimo, nella direzione opposta e penso che quel momento sia il regalo più bello che tu mi abbia mai fatto. E ricomincio a pedalare spingendo un po’ di più…

Motivo numero 3: trucco parrucco e tutto il corollario
Trucco, parrucco, depilazione, sbarbata perfetta, barbiere, tacchi, vestito elegante, vestito corto, no vestito lungo, cravatta sì, cravatta no, biancheria sexi, ma no a lui piaccio coi calzettoni (a righe)… Incastriamo tutto questo con lavoro, spesa, sport, impegni e ogni tanto anche qualche salto mortale triplo. No, non è il quarto girone dell’inferno, è solo la preparazione alla serata di festeggiamento di anniversario. E lo so che qualcuno di voi mi dirà “io ci rotolo direttamente dall’ufficio, così come sono”, “io ho ancora la pappa della bambina attaccata alla camicetta quando esco”, “io? depilarmi? non lo faccio dal secondo appuntamento (argh)”, ma non ditemi che, almeno una volta nella vita, non vi siete sottoposti alla tortura del “esco a mangiare per festeggiare e voglio essere carino, in ordine, attraente, vagamente somigliante a come ero quando ci siamo conosciuti”.
Tutto dimenticato!
Body bagnato e con disgustose macchie bianche causate da un mix di acqua del mare, sudore, e isotonico che dopo la terza bevuta in bici (e la prima a piedi) ti sei tirata anche sulle scarpe. Piedi massacrati da vesciche, tagli, macerazioni varia, in cui, se sei fortunata riesci a deambulare. Capelli schiacciati a forza sotto il cappellino, che se lo togli, il capellino, la gente potrebbe pensare che un piccione ha fatto il nido sulla tua testa. Il trucco al massimo può essere dato dal fatto che hai gli smoked eye, nel senso degli occhi pesti da stanchezza. Non parliamo dell’olezzo e del portamento. Insomma una vera bellezza!

Eppure… quando guardo la foto di noi due con la medaglia in mano, mentre ci baciamo, ci trovo bellissimi. Proprio come 18 anni fa.

Motivo numero 4: la scelta del ristorante
Alzi la mano chi non ha mai vissuto una delle seguenti situazioni: A) ha un ristorante preferito in cui va tutti i santi anni per l’anniversario ma un anno era nell’ordine 1) tutto prenotato 2) chiuso per ferie (maledetti proprietari che vanno in ferie a maggio 🤬) 3) alluvionato, invaso dalle formiche, colpito da meteorite rosa. E quindi ha dovuto cercare un’alternativa impazzendo per cercare quella giusta
B) ogni anno VUOLE un posto nuovo e perfetto per festeggiare e quindi in modo un po’ masochistico impazzisce per cercarlo e trovarlo.
E ovviamente per la scelta ci si affida a:
A) Consigli di amici, parenti, vicini – ma che ci capiscono quelli di cibo? L’ho sempre detto che a casa loro si mangia male. Ma solo posti in cui siamo già stati? Ma che noia, un altro sushi/francese/pizzeria…
B) Tripadvisor- ma si sa che son tutte comprate le recensioni, questo poi è caro come il fuoco, qui bisogna prenotare 12 mesi prima…
C) la cabala, del tipo punta il dito sulla mappa e vediamo il ristorante più vicino. Risultato? Si finisce immancabilmente alla pizzeria da Gigetto con 1) un tavolo con la cena di classe di 25 tredicenni indemoniati 2) la tavolata degli amici del calcetto i cui decibel raggiungono quelli del Bandiera Gialla a Rimini 3) le feste delle mamme pancine dopo il parto con almeno un pargolo a testa, neonato, più vari fratelli duenni che scorrazzano indisturbati infilandovi le dita nel piatto e pulendosi il naso sulla vostra giacca
Tutto dimenticato!
All’ora di cena forse avrete finito entrambi. Nel nostro caso mio marito poteva fare anche merenda, io sono arrivata al limite dell’ora di cena italiana, ma visto che eravamo in Spagna, ancora ad un orario umano per la Catalogna. Ma poi? Mica vorrai correre al ristorante senza i riti post gara, la medaglia, le foto, il momento di relax nell’athlete village. Quindi niente ristorante, o almeno niente cena con tutti i crismi.

Eppure… mentre mangio una pizza che sembra più un ottovolante, e un toast non malaccio, mentre cerco di infilzare i maccheroni con una forchetta che si piega solo a guardarla e bevo birra (non ricordo quanta) da bicchieroni di plastica, non riesco a ricordare un’altra cena di anniversario con tanti sorrisi, tanto entusiasmo, tante occhiate piene di significato. Sotto questo tendone, con la cucina che non è di Cracco, le luci al neon e la cristalleria di pure plastique… è la cena di anniversario più romantica che io abbia mai vissuto.

Motivo numero 5: celebrare la passione con una passione
Lo so che fino ad ora ho fatto la scema, che vi ho raccontato tutto il peggio del peggio dei cliché sul giorno dell’anniversario, che ho saccheggiato tutta la cinematografia più bieca per strapparvi una risata e che nessuno dei 4 motivi precedenti è davvero importante.
D’altro canto so anche che un motivo vero e serio noi ce l’avevamo per prendere quella macchina, all’ultimo momento, fare quasi mille chilometri, e poi gareggiare per un giorno intero, per poi tornare a casa distrutti.

Per spiegarvi, per spiegarci, quel motivo, devo dirvi una cosa di noi: la nostra vita è costellata di passioni, quelle che abbiamo sempre coltivato, quelle che sono il vero motore del nostro quotidiano e del nostro stare insieme. Negli anni le abbiamo fatte crescere, le abbiamo coccolate, le abbiamo amate e mai abbandonate. Ci hanno reso felici nei momenti belli, aiutato nei momenti difficili, ogni tanto sono state un’ancora di salvezza e talvolta sono state messe in pausa per necessità più grandi. Ma ci sono sempre state e sono la spina dorsale autentica del nostro rapporto.

La lettura, l’osteopatia, i bassotti, la montagna, lo sci alpinismo, il teatro, l’opera… lo sport.
Il triathlon.
Noi.
E quindi eccolo qui il motivo vero: volevamo celebrare la passione tra di noi con una delle nostre più grandi passioni: il triathlon.
E vi assicuro… non c’è niente di più bello… nonostante la mia maglietta della foto qui sotto 😂

2 pensieri su “5 Buoni Motivi per festeggiare l’anniversario facendo l’Ironman (Barcellona)”