Ho provato la nuova generazione delle Levitate sotto Natale. Con la loro intersuola cangiante e il tessuto Knit sono sembrate perfette per il periodo. E promettono grandi cose in termini di velocità.
Una premessa è d’obbligo, per chi di voi ha già usato le Levitate, in questo modello di terza generazione non troverà enormi novità, chi è affezionato utilizzatore di questa scarpa non sarà deluso dalle nuovissime Levitate 3. La formula magica delle Levitate 3 è la stessa delle sue antenate 2 e 3: il DNA AMP dell’intersuola, progettato per una restituire in modo veloce l’energia impressa nella compressione in restituzione alla forza di impatto.

La parte superiore della scarpa, rimane di tessuto Knit, l’effetto è quello di una calza e esteticamente il modello che ho provato io (grigio) è davvero bello da portare anche nel tempo libero.

La sensazione è che la scarpa calzi in modo leggermente più fermo della precedente. Come se il piede fosse più solidamente trattenuto dalla “calza” e che quindi, anche nella spinta, il passo risulti più sicuro.

La sensazione di corsa con le Levitate 3 rimane unica nel suo genere, con una maggior molleggiamento più intenso delle Brooks Ghost 12, per esempio. Le Levitate 3 sono perfette per quei runner che cercano il giusto equilibrio tra un’ammortizzazione soft, ma con una scarpa che rimane reattiva. A volerle trovare un difetto, la scarpa è un po’ pesante e “massiccia, ma l’AMP DNA, con il suo effetto di spinta fuori dall’ordinario le fa sembrare, durante la corsa, molto più leggere di quello che sembrano.

Quest’anno ho corso tute le mie gare lunghe con Brooks, sia l’Ironman di Zurigo che quello di Barcellona, mi è venuto quindi naturale inserire un paragone con altri due modelli Brooks


Il test delle Brooks Ghost 12 lo trovate qui

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