Triathlon Sprint Madonna di Campiglio – Stare a guardare… e divertirsi comunque

E’ stato il weekend dell’ennesimo triathlon da spettatrice… quello di Madonna di Campiglio. La famiglia di mio marito è molto legata alla Perla delle Dolomiti, il nonno ha fatto moltissimo per la cittadina e per il suo sviluppo sciistico e a lui è dedicato un bellissimo sentiero (Sentiero Gianvittorio). Lui che è stato un Campigliano dentro, alpinista indomito e imprenditore appassionato, oggi riposa nel cimitero del paese, con la vista sul Suo Brenta.

Per noi Campiglio, in particolare per mio marito, è una seconda casa. Non avevamo mai partecipato al triathlon che tutti gli anni organizzano, per svariati motivi, banali, eravamo altrove, avevamo altri programmi sportivi (è stato spesso in concomitanza con l’Ironman di Zurigo o l’anno scorso di Nizza), insomma nonostante il triathlon Campiglio fosse ormai giunto alla quinta edizione era rimasto “inviolato”.

Quest’anno Simone si è iscritto (io ancora non posso nuotare a stile e nuotare a rana nel laghetto spesso freddissimo temevo mi facesse diventare una rana congelata) e io l’ho sostenuto facendo un tifo colorato e talvolta scomposto, non solo a lui, ma anche ad alcuni compagni di squadra, a qualche vecchio amico e anche ad Alessandro Degasperi e Martina Dogana, due dei miei triathleti preferiti e che da un po’ sono felice di chiamare amici.

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Pronti per una giornata di sport nella nostra Campiglio

Martina la incrocio sabato sera al ritiro pettorale e ci auguriamo un tempo migliore per la domenica, Alessandro è per caso seduto con la famiglia al ristorante di fianco a me, scherziamo un po’ tutti sul lago di Edimburgo e su quello di domani. Con Federica, sua moglie e fisioterapista, parliamo del mio recupero… ancora lungo…

Il percorso e la gara – Nuoto

La gara ha un percorso sfidante ma particolarmente affascinante per i turisti e i sostenitori. Prevede infatti 750 metri dentro il laghetto di Campiglio, da nuotarsi a serpentina e quindi completamente visibili dagli spettatori.

L’acqua sembra che sia particolarmente fredda, ma quando Simone si butta per testare la temperatura prima della punzonatura, mi dice che la realtà gli sembra migliore delle aspettative.

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Test dell’acqua: ok!

Prima della partenza l’organizzazione intervista il Dega, riesco a dirgli due parole prima che si prepari: gli ricordo che un anno fa eravamo a Nizza, dove lui arrivò secondo e conquistò Kona, ride e annuisce. Speriamo che questa coincidenza di date diventi anche fortunata in termini di risultati.

Dal nuoto esce per primo Davide Loi in poco più di 8 minuti, un tempo davvero straordinario. Credo che il percorso fosse leggermente più corto dei previsti 750, ad ogni modo ci sono 5 atleti davvero in un fazzoletto di secondi. Alessandro esce terzo dall’acqua dimostrando il suo straordinario momento di forma: il nuoto non solo non è la sua disciplina preferita, ma queste velocità da sprint non sono nelle sue corde (e nei suoi allenamenti) da molti anni.

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Il Dega fuori dall’acqua in terza posizione

Simone esce dall’acqua in circa 12 minuti. Lo sprint non è certo la sua distanza, ma il divertimento di gareggiare qui è superlativo.

Nella gara femminile (che parte 2 ore dopo, alle 13,00) è la giovanissima Bianca Seregni, che vincerà la gara, ad uscire per prima dell’acqua.

Martina Dogana chiude la prima frazione in nona posizione, ma non lontana dalle prime.

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Martina Dogana, esce dall’acqua nona. Guardate che grinta!

Bici

La seconda frazione è costituita da 7 giri vallonati, con qualche strappetto importante e discese ripide ma brevi e con un passaggio proprio nel centro città.

Tutti gli atleti mi dicono sia piuttosto difficile contare correttamente i giri, lo stesso Degasperi mi confessa di aver avuto un dubbio, lui che nella frazione di bici passa saldamente in testa alla gara.

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Simo fuori dalla T1

Da spettatore è divertente vedere gli atleti passare più volte e poter “urlare” il proprio sostegno. Perdo la voce tra urla e incitamenti, ma mi diverto davvero tanto. Mi sembra strano di dover attendere Simone solo per pochi minuti tra un giro e l’altro, abituata ai ritmi dell’Ironman dove il tempo si dilata in ore e ore di attesa.

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Simo al giro di boa

Corsa

Il percorso run è quasi tutto nel parco intorno al laghetto con un breve passaggio nel centro del paese. 4 Giri, 3 braccialetti, tutti ad incitare.

Alessandro mi passa via veloce al suo ultimo giro di fronte al ristoro che ignora, la corsa è il suo punto di forza e va a vincere senza problemi questa 5° edizione del Triathlon di Campiglio.

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Il Dega va a prendersi la vittoria!

Martina nella gara femminile chiuderà con un quarto posto e tanto divertimento.

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Martina Dogana, intervista prima della partenza. Chiuderà quarta

Simone che è fermo da qualche giorno, dopo Klagenfurt non ha ripreso in maniera intensa l’allenamento e ha “scaricato” in modo un po’ brutale, mi dice di non riuscire a spingere tanto in corsa, ma vedo che va in progressione e nell’ultimo giro intorno al laghetto mi sembra che voli.

Alla fine è solo felicità, come sempre al traguardo, sorrisi, gioia e soddisfazione… qui nella sua Campiglio.

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Campiglio che è sempre stata sinonimo di passeggiate, arrampicate, sciate, oggi è diventata anche Triathlon!

Guardo il Brenta, ringrazio il nonno che mi ha forgiato questo meraviglioso marito e il suo straordinario amore per la montagna.

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Grazie…

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